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- Palazzo delle Vedove
Palazzo delle Vedove - Pisa Il Palazzo delle Vedove è un palazzo di Pisa situato tra via di Santa Maria e via Trento. Anticamente era qui presente la domus dei Bocci, strategicamente costruita nei pressi del Ponte Nuovo. L'antico edificio era stato costruito tra il XII e il XIV secolo con una forma allungata a base rettangolare, con una struttura molto alterata dal rifacimento cinquecentesco, ma ancora leggibile sulle pareti esterne, per la messa in luce dei primitivi elementi e aperture medievali in parte distrutti per far posto alle nuove finestre rettangolari. È particolarmente interessante il prospetto su via Trento, dove si può vedere una quadrifora in marmo di pregevole fattura, tagliata al centro per l'inserimento di un'apertura rettangolare. Su via Santa Maria si vedono ben sei campate che al pian terreno presentavano un portico, mentre ai piani superiori andavano a costituire la struttura portante dell'edificio con grossi archi di sacrico del peso sotto il tetto. Il palazzo, rimaneggiato pesantemente nel Cinquecento, era usato dalle vedove di Casa Medici. Due passaggi su corridoi sostenuti da arco attraversano superiormente la via e collegano il palazzo prima con la Torre De Cantone, poi, tramite la Torre stessa, con la Chiesa di San Nicola permettendo così alle ospiti del palazzo di recarsi a messa senza scendere in strada.
- Palazzo dell'Orologio
Palazzo dell'Orologio - Pisa Il Palazzo dell'Orologio è uno degli edifici affacciati in Piazza dei Cavalieri a Pisa. Si tratta di un antico edificio medievale dove risiedeva il capitano del Popolo almeno dal 1357, già appartenuto alla famiglia Gualandi. Quando il palazzo venne costruito incorporò anche la famosa Torre della Muda o Della Fame dove nel 1289 morì il Conte Ugolino Della Gherardesca con i figli e nipoti, protagonista di una delle più celebri pagine della Divina Commedia di Dante (Inferno, XXXIII). Il profilo della torre è ancora riconoscibile a sinistra dell'arco centrale, dove si apre oggi la novecentesca quadrifora. Nel 1605-1608, in seguito all'accorpamento di due edifici vicini tramite un arco con l'orologio, venne terminato il palazzo nelle forme odierne, secondo il progetto di Giorgio Vasari del 1554; dal 1566 ospitava già l'infermeria dell'Ordine dei cavalieri di Santo Stefano: il responsabile sanitario era detto Bonomo, per questo il palazzo è conosciuto anche come Palazzo del Bonomo. Tra il 1607 e il 1609 Giovanni Stefano Marucelli e Filippo Palladini affrescarono la facciata e la volta interna dell'arco con panoplie, grottesche e figure allegoriche, che sottintendono alla celebrazione della Casa dei Medici e dell'Ordine. L'orologio e la cella campanaria risalgono al 1696. Nel 1919, dopo che ormai l'Ordine era stato soppresso, l'edificio venne acquistato dal conte Alberto della Gherardesca, che promosse un discutibile intervento di ristrutturazione in stile neogotico, con l'apertura di una quadrifora sulla facciata. Negli anni settanta e ottanta l'edificio passò alla Scuola Normale di Pisa, che lo adibì a biblioteca; in quel periodo venne realizzato anche un passaggio sotterraneo che lo collegasse al Palazzo dei Cavalieri, sede della scuola.
- Palazzo Giuli Rosselmini Gualandi
Palazzo Giuli Rosselmini Gualandi - PisaPalazzo Giuli Rosselmini Gualandi, si trova a Pisa sul Lungarno Gambacorti, nei pressi della longobarda chiesa di Santa Cristina. È diventato recentemente noto come Palazzo blu per via del restaurato colore dell'intonacatura e del nome del centro museale costruito in alcune delle sale interne. Le prime tracce risalgono all'alto medioevo (VIII secolo), sotto forma di insediamento rurale nei pressi della citata chiesa, vicino all'unico ponte, chiamato Ponte alle Pietre che permetteva l'accesso alla città dai territori a sud del fiume Arno, percorrendo l'antica Via Emilia Scauri (le attuali vie San Martino e Toselli). Durante i lavori di restauro a cura delle Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, che lo ha acquistato dai Conti Giuli, da cui il nome, è stata riportata alla luce parte dell'antica pavimentazione della via, a sestini di cotto posti a lisca di pesce, con relativo marciapiede, databili intorno al XII secolo e una possente struttura muraria, facente parte di una torre difensiva, con la caratteristica apertura ad arco ogivale, realizzata in pietra verrucana e databile intorno agli ultimi anni dell'XI secolo. Entrato a far parte del territorio comunale di Pisa, dopo il 1155, anno in cui si cominciano i lavori di costruzione della più antica cinta muraria di epoca medievale conservatasi in Italia, sotto il consolato di Cocco Griffi, l'intero complesso si arricchisce di case e case-torri, come nel resto della città, spesso definita città dalle Mille torri, segno di una crescente ricchezza e potere della Repubblica Marinara. Il 14 novembre 1356 il Doge Giovanni Dell'Agnello, proprietario di alcuni immobili nella zona, ottiene dagli Anziani del Comune il permesso per ampliarne alcune in quest'area. Sorge così il primo nucleo del palazzo, o domus, una struttura composta da grandi pilastri in pietra verrucana, a due o più moduli, uniti a formare archi ogivali, riempiti a laterizi e decorati da aperture a monofore e bifore secondo lo schema dei vicini palazzi Gambacorti e Alliata. Durante la prima dominazione fiorentina, tra il 1406 e il 1494 il palazzo subì notevoli cambiamenti, visto il declino della famiglia Dell'Angello. Passato al Comune sul finire del XIV secolo, diventa proprietà della Repubblica di Firenze, che lo utilizza come sede per i cinque provveditori addetti alla sorveglianza della città occupata, fino a ritornare proprietà di Giovan Bernardino Dell'Agnello. Nel 1494 Pisa, grazie all'aiuto di Carlo VIII, re di Francia, riacquista la libertà da Firenze e proprio all'interno di Palazzo Giuli accade uno degli avvenimenti più importanti per la popolazione pisana. Il re entra in Pisa l'8 novembre 1494 con un esercito di tremila cavalieri e viene ospitato nel Palazzo D'Appiano, davanti al quale i Pisani chiesero la libertà dal nemico. Garanzia di libertà che tornarono a chiedere nel giugno del 1495, quando il Re si trovava ancora una volta in città, in occasione di un grande ballo che si tenne proprio all'interno del Palazzo Giuli, durante il quale tutte le donne più belle della nobiltà pisana si presentarono al cospetto del Re, implorando che mantenesse salda la promessa fatta l'anno precedente, tra cui la ben ricordata Camilla del Lante. Purtroppo, nonostante le promesse, Pisa nel 1509 perde nuovamente la libertà in favore di Firenze, che applicherà nel tempo una politica di trasformazioni volte a cambiare per sempre faccia alla città e a cancellare ogni riferimento al suo glorioso passato repubblicano. « ... e ad 21 di Giugno detto il Re di Franza andò a bedere ballare alla casa di Messer Gianbernardino Dell'Agnello a Santa Cristina sulla loggia, e quivi v'era di molte fanciulle e donne di Pissa a quel ballo; e sedendo il Re in messo a due donne fanciulle, le più belle al ballo, fu ordinato nel ballare molte fanciulle e donne si gittorno genocchioni avanti al Re, dimandandogli grazia che Pissa non ritornasse più sotto a Fiorentini: furono fornite di molte buone parole dal Re detto. » (Giovanni Portoveneri, Memoriale dall'anno 1494 sino al 1502) Verso la fine del Cinquecento il complesso fu trasformato ad opera delle famiglie Sancasciano e Del Testa. Fu proprio Emilio Del Testa, che nel 1593 trasforma radicalmente il palazzo da domus medievale, a fastoso palazzo tardo-rinascimentale, applicando una decorazione sobria alla facciata, semplicemente arricchita da inserti di pietra serena; nella seconda metà del Settecento fu sottoposto ad ulteriori modifiche dalla famiglia Agostini, che lo ereditò dai Venerosi nel 1745 e lo cedette in locazione al dottor Cesare Studiati, direttore del Collegio Imperiale Greco Russo, per conto dell'Imperatrice Caterina II nel 1773. Fu proprio in onore della grande stagione artistica russa, che vide grandi maestri Italiani alla corte dello Zar a progettare e decorare imponenti palazzi a San Pietroburgo, che il palazzo venne fatto dipingere con la caratteristica colorazione blu, o color dell'aria, applicata ai palazzi pietroburghesi per addolcirne le forme. In quell'epoca il palazzo fu animato da una vita sociale e culturale molto intensa. Nel 1774 fu frequentato dalla principessa Yelizaveta Alekseyevna Tarakanova (1753 ? 1777), che sosteneva di essere la figlia di Aleksej Razumovskij e dell'imperatrice Elizabetta I: sospettata di complotto ai danni dell'imperatrice Caterina II, vi fu rapita nel febbraio 1775 per essere ricondotta in patria dall'ammiraglio Aleksej Orlov, comandante della flotta imperiale russa di base a Livorno per la guerra contro l'Impero Turco. Nel 1781 vi soggiornò Ekaterina Daskova (1744-1810), direttrice dell'Accademia Russa delle Scienze, che ha lasciato una descrizione della città, del Gioco del Ponte e del palazzo nelle sue Memorie. Il colore attuale è stato scelto durante i lavori di restauro della facciata, quando è stato rinvenuto un frammento della pittura tardo-settecentesca, e applicato seguendo la tecnica della pittura a fresco. Nel 1788 il Palazzo Blu viene venduto alla famiglia Del Testa dagli Agostini per acquistare il Palazzo Bianco dai fratelli Tilli (nipoti ed eredi del botanico Michelangelo) ed unirlo al Palazzo Rosso (oggi conosciuto come Palazzo dell'Ussero); successivamente verrà acquistato dalla famiglia Bracci-Cambini, che effettuerà nuovi importanti lavori dei quali rimane la magnifica quadratura di porta della sala delle Grottesche, sovrastata dallo stemma familiare, magistralmente eseguita da Antonio Niccolini, segno evidente del fervore artistico-culturale che Pisa stava vivendo nell'Ottocento. I conti milanesi D'Archinto sono proprietari del palazzo per gran parte dell'Ottocento, finché nel 1861 il Conte Domenico di Ferdinando Giuli lo acquista per la cifra di 50.000 lire, il quale dà inizio ad una campagna di restauri che hanno portato il palazzo alle dimensioni e all'aspetto attuale, integrando una porzione di vicolo, tra il palazzo e l'attiguo Palazzo Casarosa (anch'esso integrato nel complesso) e costruendo ex novo un'ala del palazzo per rendere simmetrica la facciata cinquecentesca. Il palazzo attraversa un periodo di splendore, ogni sala viene restaurata e nuovamente decorata, grazie soprattutto all'intervento del pittore pisano Nicola Torricini, che già nel 1884 decora la maestosa biblioteca dei Conti Giuli, al piano terra, divenuta ora la stanza dei polittici, dove sono esposti il Polittico di Agnano (Pisa) di Cecco di Pietro dell'ultimo decennio del XIV secolo e la sua copia, eseguita nel 1930 dal più famoso falsario italiano del Novecento, Icilio Federico Joni. Nicola Torricini è coordinatore di un'imponente campagna di restauro, che termina nel 1903 con l'inaugurazione della Sala Rossa, o Salone da Pranzo, in occasione di un raffinatissimo ballo organizzato a Pisa dai Conti Giuli. Il Museo Il palazzo è rimasto abitato dai Conti Giuli fino al 2001 e, nonostante fosse diventato un appostamento per le forze alleate durante la seconda guerra mondiale, non ha subito ingenti danni. La Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, in cui ha trasferito la propria sede, lo ha acquistato per trasformarlo in un centro di cultura e arte, denominato BLU - Centro d'Arte e Cultura. All'interno è possibile visitarne il piano terra e il piano Nobile, in cui sono esposti i principali capolavori della Collezione Fondazione Cassa di Risparmio, che comprende artisti come Cecco di Pietro, Taddeo di Bartolo, Benozzo Gozzoli, Vincenzo Foppa, Aurelio Lomi, il Cigoli, Orazio Gentileschi, Artemisia Gentileschi, Giovanni Battista Tempesti, Jean Baptiste Desmarais, Giuseppe Bezzuoli, Luigi Gioli e una ricchissima collezione d'arte novecentesca, tra cui spiccano Umberto Vittorini, Mino Rosi, Ferruccio Pizzanelli e Fortunato Bellonzi, esponente del Secondo Futurismo. Della collezione Cassa di Risparmio di Pisa fanno anche parte la Collezione Simoneschi, che comprende un vasto repertorio di Antichità e una notevole collezione numismatica e una raccolta di xilografie, acqueforti e litografie del grande artista pisano Giuseppe Viviani. Le sale sono arredate in stile settecentesco, con mobili e suppellettili d'epoca. Altre sale del palazzo sono riservate ad esposizioni temporanee le quali avvengono con una certa frequenza. Fonte: Wikipedia
- Palazzo della Carovana o dei Cavalieri
Palazzo della Carovana o dei Cavalieri - Pisa Il palazzo della Carovana (o dei Cavalieri) è uno degli edifici più famosi di Pisa ed il più vistoso della piazza dei Cavalieri a Pisa. Già quartier generale dell'Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano, dal 1846 è la sede della Scuola Normale di Pisa. Fu costruito tra il 1562 e il 1564 da Giorgio Vasari, ristrutturando drasticamente il medievale Palazzo degli Anziani: alcuni resti dell'antico palazzo e di alcune case torri sono però visibili tutt'ora lungo i fianchi dell'edificio. Il nome deriva dai tre anni di noviziato dei nuovi adepti, durante i quali essi seguivano un corso di addestramento al maneggio delle armi per far parte delle carovane che avrebbero battuto il Mediterraneo e contrastato le scorrerie dei corsari: da qui appunto il termine della Carovana. Il Vasari regolarizzò la disomogenea facciata medievale, fondendo architettura, scultura e pittura. I graffiti con figure allegoriche e segni zodiacali, disegnati dal Vasari stesso, furono infatti eseguiti da Tommaso Battista del Verrocchio e Alessandro Forzori (1564-1566), movimentano la facciata assieme a busti e stemmi marmorei. Le pitture odierne sembrano godere di un ottimo stato di conservazione, ma in realta esse sono dovute essere ridipinte nei secoli XIX e XX, essendo le pitture su esterno estremamente fragili e soggette a sbiadimento e distacco per via degli agenti atmosferici. Tra le sculture si ricordano lo stemma dei Medici e dei Cavalieri, affiancato daile allegorie della Religione e della Giustizia di Stoldo Lorenzi (1563); gli stemmi sugli angoli sono di Giovanni Fancelli (1564). In alto una galleria di busti dei Granduchi medicei furono aggiunti in tre tempi diversi da altrettante mani: Cosimo I, Francesco I e Ferdinando I da Ridolfo Sirigatti nel 1590-1596; Cosimo II da Pietro Tacca (1633 circa); Ferdinando II e Cosimo III da Giovan Battista Foggini (1681 e 1718). La scalinata marmorea a doppia rampa fu rifatta nel 1821 da Giuseppe Marchelli in sostituzione di quella originale di dimensioni più piccole. La parte posteriore dell'edificio fu aggiunta su progetto di Giovanni Girometti nel 1928-1930 in occasione di un rilancio della Scuola Normale promosso da Giovanni Gentile. All'interno conserva alcune sale affrescate o decorate da stucchi del XIX secolo, dove si trovano alcune tele di autori del Cinquecento (Carlo Portelli, Francesco del Brina e Giovan Battista Naldini).
- Palazzo del Collegio Puteano
Palazzo del Collegio Puteano - Pisa Il Palazzo del Collegio Puteano è un edificio di Piazza dei Cavalieri a Pisa. Il palazzo, adiacente alla chiesa di San Rocco venne edificato nelle forme attuali tra il 1594 e il 1598 unendo un gruppo di case più antiche. Nel 1605 venne concesso in affitto perpetuo ai Cavalieri di Santo Stefano, per ospitarvi studenti piemontesi dello Studio Pisano, secondo un desiderio dell'arcivescovo Carlo Antonio Dal Pozzo (dal quale deriva il nome di Puteano). La facciata venne decorata da affreschi allegorici tra il 1608 e il 1609 ad opera di Giovanni Stefano Marucelli. Dopo la soppressione dell'Ordine, il collegio rimase aperto fino al 1925, ma già nel 1930 la Scuola Normale di Pisa lo faceva riaprire come Casa dello Studente della prestigiosa Università che aveva la sede nel vicino Palazzo dei Cavalieri, funzione che mantiene tuttora.
- Palazzo Blu Pisa
Blu Palazzo d?Arte e Cultura è un centro di promozione culturale, con ampi spazi per mostre, dotato dei principali servizi accessori. Restaurato e gestito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, il Palazzo si propone come moderno strumento per l?arricchimento dell?offerta culturale della città di Pisa, inserendosi in un più ampio progetto di valorizzazione turistica del circuito dei musei che si affacciano sul lungarno, un?arteria di grande valore storico e culturale che attraversa la città da est a ovest. Oltre ad ospitare gli uffici della Fondazione, nel Palazzo è possibile visitare la collezione d?arte della Fondazione: mobili, dipinti e arredi che, riproposti all?interno delle sale arredate del Palazzo, rievocano il fascino e il prestigio di una antica dimora signorile.
- Villa Belvedere
Villa Belvedere Crespina Tel 050-637411 Nota: la villa è visitabile previa autorizzazione del Comune di Crespina. Descrizione La località ove sorge l?omonima villa prende nome dalla posizione privilegiata, che regala una panoramica su una delle più belle zone delle Colline Pisane. Costruita su una preesistente residenza signorile del secolo XV di proprietà dei Del Carretto, la Villa Belvedere venne profondamente trasformata a partire dal 1771 per volontà del barone Del Testa, il quale volle costruire una villa di campagna per la caccia e l?amministrazione della fattoria. Fra le ville del territorio crespinese è una delle più mirabili per la purezza dello stile architettonico e per gli elementi decorativi che la abbelliscono.
- Villa Ciuti
Villa Ciuti Crespina Nota: attualmente tutto il complesso appartiene alla famiglia Ciuti ed è stato di recente restaurato. Descrizione Già Villa Montelisi, si trova presso la piazza di Crespina, e risale al secolo XVI. Fu proprietà della famiglia fiorentina dei Puntolmi che la utilizzarono come residenza di caccia. Il corpo originale dell?edificio si sviluppa su due livelli: la facciata e l?interno ripropongono i caratteri tipici dell?architettura minore fiorentina del secolo XVI. Di fianco alla villa fu costruito nel 1741 l?oratorio dalle semplici forme classiche, attribuito a F.Melani. Da notare lo sviluppo dei successivi edifici annessi, come la villetta o il giardino di gusto ottocentesco.
- Villa Corsini Valdisonzi
Villa Corsini Valdisonzi Crespina Nota: di proprietà privata, la villa non è visitabile. Descrizione La Villa Valdisonsi costruita nel secolo XVI dalla famiglia Berzighelli fu ampliata verso la fine del Settecento da Domenico Scotto ed ulteriormente abbellita. Nel corso del secolo XIX fu dotata di un bel parco romantico di oltre 7 ettari per volontà di Luisa Scotto, principessa Corsini. Alla fine del secolo fu di nuovo ampliata da Alessandro Gherardesca e Pietro Bellini. A differenza delle altre ville crespinesi questa si trova isolata, nascosta alla vista eccetto il campanile dell?oratorio. La villa presenta due diverse facciate con una originale planimetria a forma di elle: quella principale e più antica guarda le colline, quella laterale più moderna guarda il giardino. La prima facciata si sviluppa su tre livelli, presenta una scala a doppia rampa e una meridiana. La seconda facciata in stile neoclassico è articolata su due livelli. L?interno è molto ben tenuto, offre grandi ambienti dei secoli XVII e XVIII con arredamento d?epoca, oltre alla camera del granduca. Nel grande parco si trovano costruzioni in stile eclettico, come la cappella, la limonaia e la fattoria. Nel giardino sono disposti un obelisco in stile egizio, colonne e finte rovine, ed una serra affrescata con prospettiva trompe l?oleil. In questa villa, nel 1842, il professore Matteucci fece il primo esperimento di trasmissione telegrafica in Toscana.
- Villa Il Casermone
Villa Il Casermone Crespina Nota: di proprietà privata. Descrizione Appartiene alle ville storiche di Crespina, costruite sulla sommità dei poggi in posizione strategica rispetto al borgo. La villa fu costruita alla fine del secolo XVI ed ingrandita nel 1717 dal capitano Poletti, sui colli di Crespina in località Il Pettinaccio. L?edificio è composto da un corpo centrale e da due torri che si stagliano sul territorio circostante. La facciata simmetrica è articolata su tre livelli: il piano nobile è caratterizzato da finestre con cornici in pietra manieriste, mentre l?ultimo piano da aperture di forma ovale con semplici cornici in pietra. La facciata presenta la disposizione portale-balcone-porta-finestra. L?edificio versa attualmente in condizioni di degrado; l?interno è stato diviso in numerosi appartamenti, mentre si è perso l?antico assetto del giardino in quanto la proprietà è stata troppo frammentata.
- Villa Il Poggio
Villa Il Poggio Crespina Tel 050-634736 Nota: attualmente appartiene al critico d?arte Pepi, che vi organizza mostre di livello internazionale. Per ulteriori informazioni telefonare al Comune di Crespina. Descrizione Già Villa Della Longa (con stemma della famiglia in facciata), fu in seguito Lanfranchi, Del Guerra, Leoni e Manetti. La villa fu edificata sul finire del secolo XV dai Lanfranchi, nobile famiglia pisana; nel corso dei secoli XVIII e XIX, periodo durante il quale le numerose residenze presenti sul territorio crespinese, nate come casini di caccia, furono trasformate in ville sontuose e grandi aziende agricole, fu soggetta a diversi ampliamenti e ristrutturazioni. La solida costruzione sorge su una panoramica collina. La facciata anteriore si articola su tre livelli, mentre quella posteriore su due livelli e presenta una doppia scala in pietra. Le finestre della facciata del piano nobile sono caratterizzate da cornici in pietra con frontoni triangolari ad arco ribassato, di chiara impronta neoclassica, verosimilmente apposti agli inizi del secolo XX. L?entrata laterale è caratterizzata da una scenografica doppia rampa in mattoni che conduce ad una elaborata cancellata d?ingresso. L?interno del piano nobile è occupato da un ampio salone con decorazioni neoclassiche. Al primo piano si trova la saletta detta di Michelangelo. Il viale alberato che conduce alla villa risale alla metà del Novecento.
- Villa Martinelli
Villa Martinelli Cenaia -Crespina Nota: la villa è proprietà della famiglia Martinelli. La villa è il risultato di una casa torre del secolo XIV a cui venne incorporato un oratorio. Sulla porta spicca un?epigrafe in marmo, mentre la torre conserva tre antiche campane.
- Villa Ott
Villa Ott Tripalle -Crespina Nota: attualmente la villa è proprietà della famiglia Pappalardo Descrizione Ex Villa Filicheto, fu costruita dall?architetto Silvestro Donati nel secolo XVIII per la nobile famiglia pisana dei Mecherini. La villa presenta un edificio dalla forma irregolare che si affaccia sui colli intorno. La facciata principale guarda il paese di Tripalle ed un tempo aveva pregevoli decorazioni a pittura. Si articola su tre livelli e ha due entrate simmetriche (di cui una finta) posizionate ai lati mentre al centro spicca lo stemma gentilizio. L?interno presenta un grande ingresso con ballatoio. Il salone al piano nobile aveva una loggia, oggi chiusa, che si affacciava sul giardino retrostante. La villa è stata restaurata dai danni sofferti durante l?ultima guerra, quando gli affreschi del Tempesti e del Gabbrielli andarono perduti. Il complesso presenta inoltre l?oratorio di San Isidoro e della Madonna del Cuore, ricostruito nel 1768 sui resti di un?antica chiesa. Davanti alla cappella sorge la fattoria con torretta in stile neo-medievale del 1881. Il parco è composto da prati irregolari e alberi di alto fusto, secondo le tendenze all?inglese. Nella parte interna è allestito un giardino all?italiana.
- Villa, Centro dimostrativo
Villa, Centro dimostrativo Sasso Pisano -Castelnuovo Val di Cecina La villa, sede del Centro Dimostrativo ERGA, è stata costruita nel 1886 dalla società A. e G. Fossi di Livorno che aveva i propri stabilimenti per la produzione dell'acido borico sia nel Comune di Castelnuovo che a Sasso Pisano. Nel 1912, con la costituzione della Società Boracifera di Larderello, passò a quest'ultima e fu utilizzata come foresteria fino al 1963. Dal 1964 al 1984 è stata sede del Laboratorio chimico-fisico di Enel-Dsr e Cnr; dal 1987 è sede del Centro Dimostrativo per gli usi non elettrici del fluido geotermico.
- Villa Vecchienna
Villa Vecchienna Val Carnia -Castelnuovo Val di Cecina La villa situata in Val Carnia, da dove sovrasta il lago Cerchiaio, ha subito nel corso del tempo diverse vicissitudini. Appartenente in origine ai nobili Della Leccia, passò nel 1186 ai vescovi di Volterra che se ne servirono spesso come rifugio nelle dispute con i volterrani; in varie occasioni, a partire già dal 1236, fu necessario l'intervento del papa per mettere pace tra i canonici e il comune, obbligato a risercire il prelato per i danni arrecati al castello. Altri danneggiamenti furono apportati nel 1447 dalle soldatesche del duca di Milano e di Alfonso d'Aragona, finchè sulle rovine dell'edificio i vescovi costruirono la loro villa di campagna di cui rimasero proprietari fino al 1866, anno in cui fu acquistata all'asta da Francesco de Larderel. Attualmente è in fase di avanzata ristrutturazione con un progetto per attività agricole e turistico-ricettive, grazie anche all'influenza del lago conosciuto in antico col nome di Acque calde e albule e alla vicinanza di un importante stabilimento boracifero dipendente da Larderello.
- Villa fattoria di Bruciano
Villa fattoria di Bruciano Località Bruciano -Castelnuovo Val di Cecina Tel 0588-20513 Nota: attualmente è una fattoria con produzione propria. Descrizione Era un castello poco a sud di Castelnuovo; sul colle sono ancora visibili i ruderi che rientrano nei poderi dell?omonima fattoria. La villa con annessa cappella gentilizia, proprietà di una nobile tedesca, conserva un pregevole altare in mosaico fiorentino. La fattoria comprende il palazzotto padronale in stile rustico dell?Ottocento, oltre ad abitazioni in antico stile toscano.
- Villa Tenuta Il Terriccio
Villa Tenuta Il Terriccio Le Badie -Castellina Marittima Tel 050-699709 Nota: la storica cantina della Tenuta offre occasioni dedicate alla degustazione del vino ivi prodotto. Nel secolo XIX fu la vasta tenuta dei principi Poniatowski e prima ancora dei Gaetani, già proprietari della distrutta chiesa di San Donato a Doglia, soppressa nel 1492. La villa fattoria sorge sulle colline, sulla strada per Riparbella, con produzione di vino e spumanti, olio, cereali ed ortaggi, allevamento di cavalli e bovini di razza pisana.
- Villa di Poggio Adorno
Villa di Poggio Adorno Via Francesca Santa Croce sull'Arno -Castelfranco di Sotto Descrizione Villa signorile situata sulla collina un tempo chiamata Castel di Rosaiolo, sulle pendici meridionali delle Cerbaie, alla destra del corso del canale Usciana, lungo la vecchia via Romea, oggi via Francesca. La villa è stata ricavata sul luogo dove sorgeva una casa torrita, in stile settecentesco con grande giardino all?italiana. Fu proprietà dei conti di Rosaiolo, poi dei marchesi Cerini ed oggi dei conti Bargagna Baldini. Dalla villa si gode uno splendido panorama che abbraccia tutto il Valdarno Inferiore.
- Villa Bargagli o di Montefalcone
Villa Bargagli o di Montefalcone Castelfranco di Sotto Nota: di proprietà privata, non è visitabile. La villa signorile fu in parte costruita sui resti dell?antico castello medievale di Montefalcone, di proprietà degli Albizi fino al secolo XV, situato in posizione panoramica sulle Cerbaie e sul Valdarno Inferiore.
- Villa Baciocchi - Del Turco
Villa Baciocchi - Del Turco Orentano -Castelfranco di Sotto Nota: la villa non è visitabile. Descrizione È situata su un rilievo boscoso e solitario denominato il Grugno, che domina la vasta depressione dell?antico Lago di Bientina, dove sorgeva l?antica dogana di confine tra le Repubbliche di Pisa, Lucca e Firenze. La costruzione si dice sia sorta su antichi resti risalenti al secolo XIII. La villa presenta in facciata due stemmi gentilizi moderni in maiolica colorata, di cui uno di Casa Savoia.
- Palazzo Comunale
Palazzo Comunale Piazza del Comune Castelfranco di Sotto Descrizione L?ex Palazzo della Cancelleria del secolo XV domina la piazza principale del centro storico e rappresenta un classico esempio di architettura civile per funzioni pubbliche, con loggiato anteriore a pianoterra composto da colonnato con basamento, capitelli e archi a tutto sesto in pietra. Nella facciata di fronte alla Collegiata, un leone (il marzocco fiorentino) seduto simboleggia l?autorità politica di Firenze sul borgo sottomesso durante il periodo comunale.
- Villa Upezzinghi, Roncucci, Del Carratore
Villa Upezzinghi, Roncucci, Del Carratore Via di Titignano Titignano -Cascina Nota: di proprietà privata, è visitabile unicamente dall'esterno. Descrizione Villa di pregevole fattura e di vaste dimensioni, con ampio giardino all?italiana decorato con nicchie e statue e vasto parco alberato che si affaccia, tramite un imponente cancello, sul tracciato viario della Tosco Romagnola. È appartenuta, nei primi decenni del secolo XIX, all?antichissima famiglia pisana degli Upezzinghi.
- Villa Serlupi
Villa Serlupipi Via di Barbaiano San Casciano-Cascina Nota: di proprietà privata, è visitabile unicamente dall'esterno. Descrizione Esempio di villa con annessa fattoria, con giardino interno e parco alberato situato di fronte alla villa, sul lato opposto della strada pubblica. Appartenuta nel secolo XVIII al Marchese Spinola Giovan Battista, è passata al Marchese Serlupi Girolamo nel secolo XIX.
- Villa Ruschi
Villa Ruschi Via di Mezzo Nord San Lorenzo alle Corti-Cascina Nota: di proprietà privata, è visitabile unicamente dall'esterno. Descrizione La villa seicentesca è caratterizzata da un impianto architettonico degno di rilievo. Uno degli elementi di maggior pregio di questa dimora è l?ampia scala in pietra e marmo. Residenza principale della fattoria, è sempre stata abitata dal fattore e solo saltuariamente dai nobili proprietari. Costruita e sempre appartenuta alla famiglia Ruschi, oggi risulta disabitata; ultima erede è la Sig. Del Lupo Maria Vittoria, vedova di Ruschi Lorenzo.
- Villa Remaggi
Villa Remaggi Via Tosco Romagnola Navacchio -Cascina Nota: di proprietà privata, è visitabile unicamente dall'esterno. Descrizione Fu costruita intorno al 1850 per conto di Pietro di Matteo Remaggi. Complesso di edifici di notevole volumetria e di particolare pregio architettonico, risulta disposto su di una vasta area, con due grossi corpi di fabbrica posti ortogonalmente alla via Tosco Romagnola; un terzo corpo, costituito dalla villa padronale, è affiancato da un altro edificio costruito successivamente, arretrato verso la ferrovia e parallelo a questa. L?edificio di maggior interesse architettonico è la villa padronale, affiancata su un lato dall?industria tessile e sull?altro da un grazioso giardino. Gli altri edifici ospitavano una scuderia per il ricovero dei cavalli e delle carrozze, un piccolo teatro intitolato alla signora Margherita Remaggi Vivoli ed una scuola per fornire ai dipendenti analfabeti i primi rudimenti della scrittura. Attualmente la villa è interessata da alcune attività; tuttavia il complesso immobiliare ha perso quell?immagine che aveva alla metà del secolo scorso.
- Villa Lanfranchi Chiccoli Aulla Prini
Villa Lanfranchi Chiccoli Aulla Prini Via di Mezzo Nord San Casciano-Cascina Nota: attualmente di proprietà della famiglia Zalum, è visitabile dall?esterno. Descrizione È un esempio di villa fattoria, con facciata lineare e imponente ed importanti annessi agricoli che costituiscono le due ali laterali e simmetriche della residenza. La villa è dotata inoltre di vaste proprietà terriere. Fu portata in dote alla famiglia Prini, importante casato pisano che abitava in un palazzo sull?odierno Lungarno A. Pacinotti, da Camilla Aulla Poggi Carnesecchi, in occasione del suo matrimonio con Pier Gaetano Prini, celebrato il 21 settembre 1800.
- Villa Isnard
Villa Isnard Cascina Nota: di proprietà privata, è visitabile unicamente dall'esterno. Descrizione Villa dal caratteristico tetto spiovente a gocce nere di ardesia, presenta finestre strette e lunghe ed una torretta centrale che le conferisce l?aspetto di un antico maniero. La villa è proprietà della ricca ereditiera francese M.me Maria Isnard che, dopo aver sposato il ricco fiorentino Aurelio Bianchi, la fece costruire ai primi del Novecento trasferendo in Toscana un genere architettonico tipico della Costa Azzurra. Era frequentata solo da famiglie nobili ed importanti, fra cui il giovane Giuseppe Cei (forse l?amante della signora) che frequentò la scuola di volo di Parigi e divenne un pioniere dell?aeronautica, anche se questo sport gli costò la vita nel 1911. La villa è adesso abbandonata; il proprietario Emilio Isnard vive a Nizza. I lavori di ristrutturazione del tetto, avvenuti nel febbraio del 1998, hanno resuscitato vecchie storie di fantasmi ed antiche leggende. Si narra di un grande castagno che sorgeva nella vicina Villa Bianchi, le cui fronde erano l?anima di un membro della famiglia Bianchi che di notte spaventava i passanti. Si narra anche di un muro che divideva le due ville e che, costruito di giorno, veniva trovato abbattuto la mattina dopo; si narra infine anche di strani episodi avvenuti all?interno delle due ville, con spaventosi rumori e mobili spostati che turbavano la vita degli inquilini.
- Villa Di Lupo Parra
Villa Di Lupo Parra Via Di Lupo Parra San Prospero-Cascina Nota: di proprietà privata, è visitabile unicamente dall'esterno. Descrizione Situata in località San Prospero, la villa Di Lupo Parra presenta una struttura a forma allungata con ai lati le torri colombaie, secondo la tipologia della villa-fortezza di matrice fiorentina. In ambito pisano, tale concezione costruttiva iniziò a diffondersi a partire dalla fine del secolo XVI grazie all'attività dell'architetto fiorentino Bernardo Buontalenti, autore della residenza di caccia di Francesco I de' Medici a Coltano. L'assetto complessivo attuale si deve tuttavia ad una serie di interventi condotti nel corso del secolo XIX, quando l'aumentato prestigio della famiglia spinse i Di Lupo Parra a rinnovare l'impianto della residenza. Durante l'Ottocento infatti non solo si provvide ad ampliare l'edificio, ma si intervenne anche sul suo arredo plastico, inserendo una serie di elementi decorativi in terracotta, come i mascheroni della facciata stanno a testimoniare. Sullo scorcio del Settecento e il primo decennio dell'Ottocento fu costruito anche l'oratorio, affrescato da alcuni allievi del pittore Giovan Battista Tempesti, che per la cappella realizzò un dipinto raffigurante la Beata Vergine Maria che raccomanda a San Pietro la chiesa cattolica.
- Villa delle Quattro Stagioni
Villa delle Quattro Stagioni Via delle Statuine San Casciano -Cascina Nota: detta anche Villa delle Statuine, è di proprietà privata e visitabile unicamente dall?esterno. Descrizione Situata molto vicina a Villa Zalum, si differenzia da questa per le minori dimensioni e per la caratteristica facciata ornata con una serie di piccole statue, da cui, secondo la tradizione, è derivato il nome dell?edificio.< br/> Appartenuta, nei primi decenni del secolo XIX, alla famiglia Minetti, fu in seguito venduta alla Pia Casa di Carità di Pisa che tuttavia lasciò usufruttuaria della villa la signora Perelli Maria Grazia, vedova Minetti.
- Villa Barasaglia - Gambini
Villa Barasaglia - Gambini Via R. Berretta San Lorenzo alle Corti -Cascina Nota: attualmente di proprietà della famiglia Gambini, è visitabile unicamente dall?esterno. Dimora lussuosa, fu costruita in occasione delle nozze di Teresa Barasaglia con Gherardo Gherardi Del Testa, avvenute nel 1818. Fu voluta dal padre della sposa per primeggiare sui conti Di Lupo Parra, i quali proprio in quegli anni andavano acquistando numerose proprietà nel contado pisano.
- Villa Baldovinetti
Villa Baldovinetti Via Tosco Romagnola San Giorgio di Cascina -Cascina Nota: attualmente di proprietà della famiglia Zalum, la villa non è visitabile perché in stato di abbandono. Descrizione È appartenuta alla famiglia Baldovinetti, di origine fiorentina, come casa per le vacanze fino al 1863, anno in cui fu acquistata dalla famiglia Zalum, ricco casato livornese. Oggi disabitata, mostra pressoché intatte le antiche strutture architettoniche.
- Palazzo Stefanini
Palazzo Stefanini Via Palestro - cascina Tel 050-701901 Nota: attualmente il palazzo è sede della Misericordia di Cascina. Descrizione Situato di fronte alla pieve di Santa Maria, sorse nel secolo XVII come risultato dell?accorpamento di vari edifici preesistenti. Un tempo proprietà della ricca famiglia cascinese dei Stefanini, presentava dimensioni maggiori. La facciata in laterizio consta di tre ordini le cui finestre sono sottolineate da cornici in pietra serena. Il portale è contornato da una spessa cornice dello stesso materiale. All?interno si apre un ampio salone con ballatoio, decorato ed affrescato in stile tardo-barocco, ed un?alcova alla quale si accede attraverso un?arco decorato a stucco.
- Villa Fattoria di Sant?Ermo
Villa Fattoria di Sant?Ermo Sant'Ermo -Casciana Terme Nota: la fattoria è famosa per il vino prodotto, che è possibile degustare nelle sue cantine. Ex Villa Upezzinghi, fu in seguito proprietà delle famiglie dei Rosselmini e Matteucci. Situata in mezzo al parco, conserva una raccolta zoologica.
- Palazzo della Canonica
Palazzo della Canonica Via del Castello Casale Marittimo Nota: su permesso del parroco si può visitare la Sala romana dove sono raccolti reperti provenienti dalla villa romana, tra cui un pavimento a mosaico. Descrizione Il palazzo si trova di fronte al Municipio ed è stato ricostruito nel 1940 con materiali provenienti dalla villa romana, tanto che nella facciata si riconoscono capitelli e stipiti romani.Palazzo della Canonica Via del Castello Casale Marittimo
- Casa del Camarlingo
Casa del Camarlingo Via del Castello, 13 Casale Marittimo Descrizione La casa si trova vicino alla Torre dell?Orologio (l?antica Torre Civica) e faceva parte della cinta muraria. Si tratta di uno dei palazzi più antichi del borgo, in quanto il camarlingo era una specie di tesoriere addetto alla riscossione delle tasse e veniva nominato direttamente dal feudatario.
- Villa Masi
Villa Masi Capannoli Descrizione Si tratta della ex Villa Berzighelli, con annessa cappella dell?Annunziata (1714) su disegno dell?architetto Felice Palma. Da notare il sarcofago romano sotto il porticato del cortile e il bassorilievo in marmo del secolo XV sul fronte della cappella. Nell?interno sono presenti statue di terracotta attribuite al Cieco di Gambassi ed una copia della statua greca detta dell?Arrotino, il cui originale è esposto agli Uffizi.
- Villa La Torre
Villa La Torre Capannoli Nota: la villa è di proprietà privata. Descrizione Costruita secondo i canoni architettonici cinquecenteschi, la villa sorge a Capannoli nel Parco dell'Alta Valdera. Edificata dalla famiglia pisana degli Upezzinghi, la villa passò poi nel 1748, con il cognome, ai Lanfreducci, al momento della morte di Jacopo Upezzinghi, ultimo genito della nobile stirpe. Il corpo centrale della villa, affrescato da Domenico Tempesti e Ranieri Gabrielli che vi dipinsero Il giudizio di Paride e Diana con Atteone, è il frutto di molteplici trasformazioni che hanno interessato un antico edificio militare. Gli interventi maggiori furono eseguiti in seguito al passaggio della proprietà della villa con il matrimonio di Luisa Lanfreducci con Angiolo Del Rosso Tanucci. In questo periodo vennero aggiunte le ali laterali, riassettato il complesso della limonaia e della tinaia con la realizzazione di una grande terrazza e, con il sistema della botte, fu effettuato lo scavo della cantina sotterranea; infine, per volere della devotissima Luisa, l'oratorio fu trasformato nell'attuale cappella consacrata a Sant? Antonio. Toccò invece all'architetto Luigi Bellincioni, che definì lo spazio del parco con la costruzione del muro sulla via volterrana, realizzare un curioso edificio rappresentante un piccolo castello detto il Tempietto, utilizzato come sala da tè.
- Villa Comunale Pucci, Baciocchi
Villa Comunale Pucci, Baciocchi Capannoli Tel 0587-606611 Nota: la villa è oggi proprietà comunale e ospita il Museo Zoologico e di Storia Naturale del Territorio. Descrizione Sorta sulle rovine dell'antico castello di Capannoli, come l'adiacente Villa Orlandini, la residenza fu completamente ristrutturata alla metà del secolo XVIII dal senatore Alessandro Orazio Pucci. Nel 1833 l'edificio fu acquistato dai marchesi Baciocchi, che ne ordinarono un nuovo restauro, come ricorda anche l'iscrizione sopra l'architrave del portale d'accesso. Il riassetto del giardino, che isola la villa dall'abitato circostante, grazie anche all'impiego di alberature ad alto fusto, risale invece alla seconda metà dell'Ottocento, quando i Baciocchi, congiuntamente ai Borghini, affidarono la riorganizzazione della viabilità, degli accessi, della recinzione e degli arredi a Luigi Bellincioni, che costellò il parco con una serie di annessi dai più svariati caratteri stilistici: piccole edicole affrescate con paesaggi, edifici neogotici e grotte rustiche. L?attuale edificio presenta una pianta rettangolare con due torri già preesistenti. Nelle stanze al piano terra, dove è ospitato il Museo Zoologico, si osservano numerosi affreschi decorativi mentre al secondo piano (sezione archeologica) si ammirano i reperti rinvenuti durante gli scavi nella zona. Da visitare anche il parco, ricco di piante secolari ed esotiche.
- Villa Berzighelli
Villa Berzighelli Capannoli Nota: attualmente proprietà privata della famiglia Ferretti, la villa si trova lungo la strada che da Capannoli porta a San Pietro Belvedere. Descrizione Già registrati nell'Estimo di Capannoli del 1580 come proprietà della nobile famiglia fiorentina Berzighelli, la villa costituisce l'edificio più rilevante di un insediamento sviluppatosi tra i secoli XVI e XVII nelle immediate adiacenze dell'antico castello. Difficilmente leggibili sono le modifiche effettuate da Felice Palma, incaricato all'inizio del Seicento da Camillo Berzighelli, di trasformare la fattoria in villa. L'aspetto attuale è il frutto di una ristrutturazione ordinata nel 1771 da Francesco Del Rosso all'architetto pisano Niccolò Stassi; ad egli si deve l'esaltazione della parte centrale del prospetto principale, rimarcato dall'andamento verticale delle lesene e dal fastigio con l'orologio che ricorda la facciata interna della Certosa di Calci. Da segnalare la cappella che nello schema a simmetria centrale, erroneamente attribuita dal Mariti a Michelangelo, ricorda tipologie architettoniche di impronta rinascimentale. L'altare, come ricorda anche Filippo Baldinucci, ospita un bassorilievo di mano del celebre scultore Desiderio da Settignano, raffigurante la beata Vergine con nostro Signore e l'arcangiolo Gabriele.
- Villa di Montecchio
Villa di Montecchio Calcinaia Nota: la villa è stata ristrutturata con 42 appartamenti privati; al suo esterno un parco con piscina, campi da tennis, pista cicloturistica. La chiesetta annessa è stata trasformata in piccola sala convegni utilizzata dal Comune. Descrizione Villa signorile, ex castello, poi convento dei Certosini di Calci, sorge su una collina in posizione panoramica tra Calcinaia e Montecalvoli. Oggi è lambita dall?Arno solo nella sua parte sud, mentre un tempo lo era anche sui lati est e ovest, quando l?Arno bagnava i territori meridionali del castello di Bientina e la cinta muraria di Vicopisano. Il castello di Montecchio si trovava sulla riva destra dell?Arno, allora navigabile, e controllava il traffico fluviale. Poco distante dalla villa, pare sorgesse l?umile dimora dove nacque nel 1136 Santa Ubaldesca Taccini, come ricorda una lapide sulla facciata. Nell?Ottocento la villa non era solo una residenza nobiliare di oltre 100 vani con cantine, scuderie e granai, ma anche un centro studi con due musei (mineralogico e paleontologico) ed una biblioteca ricchissima. Tutto ciò è andato perduto durante l?ultima guerra, quando la villa subì pesanti danni.
- Villa Rosselmini
Villa Rosselmini Via Rosselmini, 10 56011 -Calci Tel 050-934226 - Fax 050-934226 Nota: la villa ospita attualmente un agriturismo. Descrizione Costruzione del Settecento con statue in marmo sul frontone diretto della facciata che reca in mezzo il grande stemma gentilizio in marmo della famiglia Rosselmini, con i bassorilievi di busti femminili, sempre in marmo, posti sulle finestre del piano rialzato, cui si accede per mezzo di una scala a 2 rampe. Sulla porta è posto il busto marmoreo dell?imperatore Claudio. La graziosa cappella settecentesca intitolata alla Vergine Bambina, in sobrio stile barocco, presenta una piccola torre campanaria. L?interno è voluminoso, con raffinati medaglioni a stucco raffiguranti storie della Vergine Bambina. Sull?altare maggiore è posto il dipinto raffigurante la Madonna con Bambino, opera del Tempesti. La piccola sagrestia reca un?epigrafe commemorativa dell?abate fondatore Carlo Rosselmini (1767).
- Villa Grassi Mariani
Villa Grassi Mariani Crespignano-Calci Nota: La villa non è visitabile negli interni. Descrizione Già appartenuta al conte Muzio Barbolani di Montauto, governatore di Pisa, la villa, a cavallo fra i secoli XVI e XVII, molto probabilmente in occasione delle nozze Barbolani-Appiano d'Aragona, subì notevoli lavori di trasformazione, che la mutarono da residenza rustica a dimora di delizie. Ma la ristrutturazione più evidente da segnalare è senz'altro quella relativa alla riqualificazione della facciata ridotta a fondale di un vasto panorama progettato sullo scorcio del Settecento dall'architetto veronese Ignazio Pellegrini, fra i più operosi nel territorio pisano. In particolare a lui si deve l'accentuazione degli elementi centrali con un sistema di lesene e con il coronamento a volute, che ingentilivano lo sviluppo longitudinale del fabbricato, contraddistinto da nervature e specchiature evidenziate da un sapiente contrasto cromatico. Degni di nota, all'interno del giardino sono i resti della grotta che evoca antiche tipologie termali, testimonianza della complessità e della ricercatezza progettuale ricercata degli architetti manieristi. La grotta di Crespignano è un esempio emblematico di come le coeve esperienze manieriste fiorentine dei giardini medicei di Boboli, di Castello e di Pratolino, trovano ampia diffusione anche in area pisana. Nel corso dell'Ottocento il parco si aprì verso la campagna, acquistando le caratteristiche del giardino romantico.
- Villa Medicea
Villa Medicea Via Marianini, 58 - 56032 -Buti Nota: la villa è adatta per cerimonie, banchetti, feste, convegni, meeting, mostre, servizi fotografici, defilé di moda e manifestazioni culturali. Descrizione Sorge a Buti, sulle rovine di un antica fortezza del secolo XI, la Villa Medicea, edificata intorno al secolo XVI dall?illustre famiglia fiorentina dei Medici e luogo di soggiorno durante i periodi di caccia. La Villa costituiva il centro di una piccola città: villa, chiesa, scuderie, giardino e orti con frutti. La tipologia della Villa durante tutto il secolo XVIII rimase legata ad una architettura che univa alla funzione di residenza il controllo della produzione agricola. Uno dei proprietari dopo i Medici fu Pietro Tonini che ricoprì una carica importante nell?apparato amministrativo del Granducato di Toscana.
- Villa Arganini
Villa Arganini Via di Buti 56032 -Colle di Badia -Buti Nota: di proprietà comunale, non è accessibile al pubblico. Descrizione: L?edificio è in stile neoclassico, con annessa cappella gentilizia e cripta a pianta circolare, opera dell?architetto P. Bernardini di Pescia. Nella cripta si trovano otto interessanti colonne in pietra, con capitelli e basamenti in stile benedettino del secolo XI, ed altri frammenti architettonici coevi, provenienti dalla distrutta Abbazia di Santo Stefano in Cintoia, di cui il Polloni riferisce che esistessero consistenti resti verso la metà del secolo XIX. Al suo interno, sopra l?altare della cappella, si ammira una statua di pregiata fattura : la Resurrezione di Cristo, opera in marmo dello scultore Giovanni Duprè (1867). La scultura è collocata in un tempietto interno alla villa che il proprietario Francesco Filippi fece costruire sulle rovine dell?antica Badia di Cintoia.
- Palazzi e Ville di Pisa e provincia
La lista completa di recapiti telefonici di palazzi e ville di Pisa e provincia...
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